Italiani popolo di inventori, non più innovativi
Storicamente il nostro Paese è stato patria di grandi inventori, abbiamo persino inventato il brevetto.
Proprio perché siamo un popolo di ideatori, ad un certo punto si sentì la necessità di proteggere le idee da chi se le voleva rubare; è così che nasce il brevetto (Venezia 1474).
La nascita del brevetto è strettamente collegata al concetto di libertà. Il talento si esprime perché tutelato, l’inventore è libero di poter sperimentare e creare, è invogliato a farlo perché le sue invenzioni sono protette, non possono essere usurpate, e lui ne può trarre solo che vantaggi.
Ma i vantaggi del brevettare sono estesi a tutta la comunità.
Il progresso dato dall’invenzione è un bene di tutti.
E’ così che la scienza si è trasformata in industria.
L’invenzione e la scoperta sono italiane per antonomasia.
Pensiamo all’ingegneria architettonica degli acquedotti, delle fognature e delle strade che hanno rappresentato la grandezza dell’Impero romano. “Tutte le strade portano a Roma”.
Siamo gli eredi diretti dell’ingegno di Leonardo da Vinci, degli inventori della pila elettrica, del telefono, della radio, del pianoforte, della pizza e abbiamo persino scoperto l’America!
Un’eredità che non abbiamo saputo mantenere.
Vivendo di rendita abbiamo sperperato tutto, tanto che oggi, paradossalmente, noi italiani pur continuando ad avere idee non siamo più innovativi e brevettiamo poche idee.
Brevettare: La sindrome di Meucci
Soffriamo della Sindrome di Meucci, (Antonio Meucci, l’inventore del telefono, non riuscì a trarre beneficio dalla sua invenzione, perché gli fu rubata).
Possiamo osare nel dire che la sindrome di Meucci ha colpito tutta l’Italia.
Inventori derubati. Noi abbiamo le idee e gli altri paesi le mettono in pratica.
La nota vicissitudine di Meucci, le polemiche sulla sua reale paternità dell’invenzione, sono da vedere come un presagio, una profezia di quello che avrebbe portato l’Italia dal centro del mondo alla periferia.
Possiamo tornare a far parlare di noi?
Si. Cambiando mentalità; perché nel mercato di oggi le idee non bastano più, servono più organizzazione e metodo.
In quest’ottica è ancora importante per le imprese brevettare idee?
Si, ma non deve essere il pensiero iniziale, un’azienda non deve brevettare un’idea tecnica se poi non l’aggancia ad un processo innovativo.
Oggi si parte dai bisogni o problemi del cliente che si cerca di soddisfare o risolvere creando un’esperienza emotiva, la cosiddetta customer experience che oggi è il focus del mercato.
Il prodotto o servizio entrano a far parte di questa esperienza, e solo dopo averla creata, in una fase più tecnica, brevettare potrebbe essere un valore aggiunto. (Approfondisci l’argomento della Customer Experience).
Brevettare idee: l’asso nella manica delle aziende
Secondo il Ministero dello sviluppo economico:
Il brevetto è un importante strumento commerciale per le imprese, che consente loro di proteggere i propri investimenti in ricerca e innovazione e di acquisire risorse economiche supplementari.
Quindi il brevetto, tranquillizza le imprese e ne stimola l’innovazione.
Perché un’azienda deve possedere uno o più brevetti:
- Tutela. Il brevetto è una tutela per tutte le imprese che investono soldi, e non solo, per testare l’invenzione, in modo che non venga copiata. Sarebbe inutile investire il proprio tempo e le proprie risorse umane e finanziarie in ricerche e innovazioni di cui possono poi usufruire tutti liberamente.
- Immagine/reputazione positiva. Un buon portafoglio di brevetti è un ottimo biglietto da visita, un curriculum di eccellenza, fa capire il potenziale di un’azienda che può diventare più appetibile per investitori, azionisti, partner commerciali, e convincere i clienti di possedere un alto livello di qualità.
- Vantaggi economici. Il brevetto deve essere visto come proprietà di un bene che si può quindi vendere, concedere in licenza, scambiare con altri brevetti, o che può aprire nuovi mercati.
Quindi brevettare un’idea conviene ancora. Ma come si fa?
Perché non serve (subito) un ingegnere per un brevettare un’idea
Per brevettare l’idea non ci vuole un ingegnere, almeno non subito.
Ci vuole un’idea, purché sia un’idea innovativa.
Ma sfatiamo subito un mito: non tutte le idee sono brevettabili.
Prima di tutto una nota tecnica tratta dalla “Disciplina brevettuale italiana (art. 45 C.P.I.)”
Il brevetto riguarda le invenzioni industriali, non riguarda la forma esteriore dei prodotti bensì la loro sostanza e funzione. Deve essere la soluzione originale di un problema tecnico e deve essere utile e nuovo a livello mondiale.
Viene da se che studiare un brevetto e presentare domanda non è semplicissimo. Ma il nostro ufficio è specializzato in questo, nella nostra attività di consulenza è capitato di affiancare ed aiutare clienti nel risolvere i loro problemi tecnici; così una soluzione considerata efficace è stata inseguito brevettata.
E il caso di un nostro cliente, un grande forno che distribuisce i propri prodotti in tutto l’Abruzzo
Vi chiederete, cosa può brevettare un forno di così innovativo?
L’idea è nata da un problema e dall’esigenza di risolverlo.
Ecco i 4 step che ci hanno portato a brevettare l’idea:
- Problema e la soluzione: avevano un grosso problema di spreco di materie prime. Una marea di scatole e sacchi aperti spesso lasciati in angoli remoti del magazzino. Ci siamo concentrarci su un sistema che tracci precisamente scatole e pesi delle materie prime aperte, per avere tutto sotto controllo. Vedere come, quando, quanto se ne utilizza nel tempo per cercare di stabilire un minimo di organizzazione.
- Progetto e prime prove: ci siamo cimentati in una prima sperimentazione con un prototipo grezzo. Disegno, bilance, qualche sensore, e una prima prova è andata!
- Ricerca e studio tecnico: siamo passati alla ricerca, per verificare l’esistenza di sistemi simili. Una volta accertata l’originalità del progetto, si è passati alla fase tecnica e quindi all’ingegnere per fare un primo prototipo funzionante.
- Presentazione domanda: abbiamo presentato la domanda di brevetto che è stata accolta con successo.
Per brevettare, prima dell’ingegnere, ci vuole un progetto, e prima del progetto ci vuole un’idea.
Se hai un’idea che non ti fa dormire la notte e in cui credi molto forse è il caso provarci. Se hai bisogno di essere affiancato e supportato da esperti nel campo, contattaci.