Fornitori Squalo e Consulenti Pazienti, i due volti della consulenza innovativa per le PMI

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Chi è il Fornitore Squalo? Non una figura mitologica metà uomo e “metà pesce”, ma un soggetto che molti imprenditori hanno avuto modo di incrociare nell’attività quotidiana e nel tentativo di fare dei passi verso l’innovazione della propria azienda.

 

Ma andiamo per step.

Quella che stiamo vivendo è una vera e propria transizione epocale, i modi di produzione e le tecnologie cambiano a ritmi serrati così come l’impresa e la società. Il cliente si è fatto più consapevole e ha conquistato una centralità, mai avuta prima, che gli riconosce un elevato potere contrattuale.

In uno scenario simile, dinamico e caotico, ogni azienda deve riconsiderare totalmente il modo in cui si presenta al proprio mercato.

Il tradizionale marketing di massa d’impostazione taylorista/fordista entra definitivamente in crisi: chi produce deve inevitabilmente ascoltare i bisogni di una società mutevole, instabile, imprevedibile, soddisfare le sue esigenze di personalizzazione e di relazione non solo in termini di prodotto ma anche di servizio.  

La continua evoluzione dei mercati e dei modelli di business impone alle imprese  di rinnovarsi quale unico modo per sopravvivere e mantenere il giusto vantaggio competitivo. Questo vale per tutte le aziende, a prescindere dal settore in cui operano o dalla dimensione.

Di conseguenza, anche le piccole e medie imprese sono chiamate a confrontarsi con la complessità insita nelle tecnologie innovative pur essendo sprovviste di strumenti e conoscenze adeguati, a causa di una forte concentrazione sul proprio core business tradizionale che non permette all’imprenditore di occuparsi di innovazione. 

La sfida, dunque, non è più produrre per i clienti target qualcosa da posizionare sul mercato, ma è la capacità di adattarsi alle trasformazioni con tempestività e la giusta strategia innovativa

 

Attenzione agli Squali! Come riconoscere i Fornitori sbagliati e starne alla larga

Sappiamo con certezza che oggi sono poche le PMI e mPMI italiane che possono considerarsi tecnologicamente mature, in grado quindi di sviluppare o rivedere il proprio business alla luce della digital transformation. Le barriere all’innovazione, tra le altre, dipendono soprattutto dalla mancanza di competenze e di figure professionali dedicate. L’imprenditore, incentrato sulla produzione e sulle questioni più quotidiane del suo lavoro, ripone la propria fiducia in professionisti esterni che dovrebbero indirizzarlo verso investimenti in innovazione realmente strategici. Purtroppo, però, nel suo percorso di rinnovamento aziendale gli capita di incontrare i fornitori squalo

Chi sono i fornitori squalo? Parliamo di supposti professionisti dell’innovazione che offrono rimedi “chiavi in mano”, espedienti tecnologici da implementare ad alto costo economico ed emotivo per l’impresa.

Questi specialisti del settore sono sicuramente professionisti di valore nelle materie di loro competenza, ma sono concentrati esclusivamente sul proprio prodotto o servizio. Diventano così molto abili nel vendere a caro prezzo pacchetti innovativi standardizzati promossi come se fossero la panacea di tutti i mali. 

 

Ma siamo sicuri che siano la soluzione adatta a tutte le imprese?

Spesso sono eccessivamente teorici e propongono soluzioni verticali molto complesse e totalmente slegate dalle necessità delle piccole e medie imprese

Limitati al loro ambito di esperienza, sono estranei alla realtà specifica dell’azienda in cui vanno a operare, non vestono i panni dell’imprenditore che dovrebbero supportare, non valutano la bontà della loro strategia e l’adeguatezza di tecnologie e strumenti all’intero sistema Azienda. Non verificano se all’interno dell’impresa ci siano i presupposti per riuscire a gestire quanto proposto e, soprattutto, non coinvolgono l’imprenditore nelle decisioni con pazienza ed empatia, qualità che dovrebbe invece possedere un buon consulente.  

Il loro intervento è destinato a fallire e il primo approccio all’innovazione per l’azienda che si è affidata al fornitore squalo, nonostante l’esoso investimento, si traduce in sfiducia, insicurezza, sconforto, crisi

 

Esiste un’alternativa più umana e sostenibile per la crescita innovativa delle PMI?

Fortunatamente la risposta a questa domanda è affermativa! Affrontare un percorso verso l’innovazione non dovrebbe richiedere per forza servizi tecnologici sofisticati e costosi, che probabilmente l’imprenditore non conosce o non sa utilizzare. 

L’innovazione, al contrario, è un percorso da intraprendere a piccoli passi e con il giusto grado di consapevolezza. Per farlo ogni imprenditore ha bisogno al suo fianco di un consulente che possieda competenze allargate quanto esperienze nel mondo imprenditoriale e la capacità di immedesimarsi nei suoi bisogni, che gli semplifichi la vita e condivida quotidianamente con lui problemi, soluzioni e risultati

 

Empatia, fiducia, affinità e collaborazione: il volto umano della consulenza innovativa è Paziente

L’antagonista del fornitore squalo è il Consulente Paziente: un consulente che, pur possedendo competenze specialistiche e settoriali, è in grado di predisporre una strategia sistemica per gestire in maniera trasversale tutta la complessa quotidianità dell’impresa, vista nella sua interezza e affrontata nella totalità delle sue problematiche. 

Il Consulente Paziente supporta il rinnovamento aziendale anche nei momenti di crisi, rintraccia opportunità e ostacoli all’innovazione prima ancora di offrire soluzioni, affianca l’imprenditore costruendo con lui un rapporto basato su fiducia, empatia e affinità.

Il Consulente Paziente facilita il cambiamento aziendale abbattendo ogni possibile resistenza culturale, sociale e psicologica. Non si presenta come il migliore nel suo campo, bensì come quello più adatto a seguire il progetto di innovazione di una specifica realtà imprenditoriale. Il suo approccio è paziente perché offre soluzioni ideali basate su traguardi realistici e tutta la consapevolezza di fare la scelta giusta

La sua capacità sta nel saper collaborare e partecipare al cambiamento senza stravolgere, sa ascoltare e parla lo stesso linguaggio dell’imprenditore: è il volto umano della consulenza innovativa, in cui le doti comunicative sono importanti tanto quanto quelle gestionali e di progettazione. 

L’innovazione del Consulente Paziente è un percorso a step verso il progresso che non dimentica le persone, non mette da parte la tradizione ma la valorizza per adeguarla ai mutati contesti economici e sociali in modo sostenibile e umano.

 

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