Dare voce e forma ad un’idea innovativa con le parole e le immagini giuste

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In un processo di cambiamento, per un’azienda che si mette in discussione cercando di migliorare e di modificarsi in base alle nuove tendenze di mercato, si parte sempre da un’idea innovativa che poi una volta studiata deve essere messa a terra. In questo processo, oltre alla fase di consulenza, di R&S, di ricerca delle fonti di finanziamento, una fase estremamente importante è anche quella che stabilisce la strategia di marketing attraverso la quale l’idea verrà comunicata. 

 

Un’idea innovativa, infatti,  deve necessariamente essere presentata in modo originale, attraverso le parole e la grafica giusta, in grado di esaltarne il valore, ne parliamo con Piera Feduzi, copywriter e Gloria De Bonis, Graphic Designer di Mama Industry.

 

Qual è il processo creativo attraverso il quale si decide come presentare un’idea?

Piera. Una buona idea creativa non nasce dall’illuminazione del mattino mentre bevi il caffè o mentre sei sotto la doccia. Il processo creativo parte da un’attenta analisi dei bisogni dei clienti, le prime domande da porsi sono: a chi comunicare, con quale obiettivo e su quali canali. Nella scrittura, poi, dopo l’analisi, la stesura di un testo non è immediata, ma richiede ricerche e approfondimenti. Scrivere non è un mestiere banale, non è fantasia o astrazione, non è improvvisazione. E la creatività non è istinto, ma studio, revisione, condivisione. Quando scrivo penso spesso a Italo Calvino e alle sue “Lezioni Americane”: Nei momenti in cui il regno dell’umano mi sembra condannato alla pesantezza, penso che dovrei volare come Perseo in un altro spazio. Non sto parlando di fughe nel sogno o nell’irrazionale. Voglio dire che devo cambiare il mio approccio, devo guardare il mondo con un’altra ottica, un’altra logica, altri metodi di conoscenza e di verifica.

 

Gloria. Tutto inizia con la ricerca e la comprensione approfondita del contesto e del pubblico di riferimento riferiti al prodotto o al servizio in oggetto, compresi gli obiettivi del cliente e i valori da trasmettere. In secondo luogo passo alla fase più “concreta”, pensando a come tradurre i concetti chiave in immagini: scelta dei colori, delle font, degli elementi visivi e, in generale, di una struttura che già al primo impatto comunichi al meglio l’essenza del prodotto/servizio.

 

Come si fa ad esaltare un prodotto o un servizio, senza raccontarlo, in base al nuovo modo di fare comunicazione che mette al centro il cliente e i suoi bisogni?

Piera. Quando ci interfacciamo con i clienti entriamo nel loro mondo, nella loro testa, nel loro cuore. Prima di ogni idea, c’è un attento ascolto delle loro storie, dei loro desideri, entriamo empaticamente in contatto con loro. Praticamente è un percorso maieutico. Trasformiamo le parole, che utilizzano per descrivere le loro attività e i loro prodotti, in un lavoro compiuto che colga in piano l’essenza delle loro richieste. Per comunicare efficacemente, insomma, nel caotico e frastagliato universo del web, il primo passo è restare in silenzio e mettersi ad ascoltare ancora prima di raccontare qualcosa.

 

Gloria. È essenziale scegliere sempre un approccio che comprenda i bisogni, i desideri e i problemi del cliente, per progettare un’esperienza visiva in cui possa riconoscersi emotivamente. L’uso di immagini e colori scelti e ponderati e di un design intuitivo può aiutare a trasmettere già a colpo d’occhio il valore del prodotto o del servizio. Per metterne in evidenza i benefici e il valore possiamo ricorrere a testimonianze, storie di successo o esperienze di utenti reali, rafforzando l’autenticità della comunicazione e creando un legame emotivo con il pubblico.

 

In che modo parole e immagini si incastrano in modo perfetto?

Piera. Comprensibilità, chiarezza, coinvolgimento guidano la scelta di testi e immagini. Entrambi devono saper catturare l’attenzione senza infastidire, esaltare senza drammatizzare. Le parole e le immagini si incastrano in modo perfetto quando lavorano in sinergia per comunicare un messaggio coerente, con un obiettivo comune: le parole devono essere incisive, pertinenti e adattate allo stile e al tono desiderati, le immagini devono sostenere il messaggio, enfatizzarlo. In pratica, parole e immagini devono essere in armonia tra loro, evitare confusione e interpretazioni distorte, devono stimolare, guidare, anche emozionare.

 

Gloria. Il visual deve fare da supporto ai testi e viceversa. Sono due ruoli assolutamente intercambiabili tra loro, uniti da un comune obiettivo: raggiungere un equilibrio comunicativo-visivo degno di questo nome. Sono i due attori principali del progetto ed è importante che recitino un dialogo a due, permettendo così uno scambio intellettuale e un’armonia visiva in grado di colpire l’obiettivo prefissato all’inizio già al primo impatto, lasciando nel fruitore/utente un senso di completezza, soddisfazione e consapevolezza per il messaggio ricevuto.

 

A quale progetto comunicativo siete particolarmente legate?

Piera. Sinceramente non c’è un progetto a cui io sia più legata di altri, ma può capitare di sentirmi più affine a qualche tematica. La nostra professione ci offre l’opportunità di immergerci in una varietà di mondi e di progetti, ciascuno di essi porta con sé un valore unico, e questo è uno dei suoi aspetti più motivanti. Ogni lavoro realizzato è come un piccolo traguardo, un successo individuale e di gruppo, da cui senti di poter imparare per migliorare sempre di più. Ogni progetto che affrontiamo è importante perché rappresenta una tappa nel nostro percorso di crescita, personale e come squadra. 

 

Gloria. Non ho reali preferenze per uno specifico cliente/progetto, ma in generale prediligo i lavori che mi permettano di dare spazio alla creatività, alla rappresentazione del messaggio oltre “il sottotitolo”, oltre la spasmodica intenzione di spiegare l’ovvio. Un tipo di progetto, quindi, che non tratti l’utente come un fruitore distratto, da aiutare costantemente, ma come un fruitore autonomo, in grado di spaziare, di andare oltre il significato del claim o dell’immagine rappresentata. Un progetto che tratti l’utente come un sognatore intelligente e ironico.

 

Se doveste spiegare in poche parole perché il vostro lavoro di comunicazione attraverso immagini e parole è così importante per le aziende del futuro come lo raccontereste?

Piera. Il nostro lavoro di comunicazione è essenziale, oggi come in futuro, perché è grazie alla giusta strategia comunicativa che le aziende entrano in contatto con il loro pubblico in modo significativo, attraverso storie autentiche e coinvolgenti che restituiscono voce e immagine ai loro racconti. In poche parole, le aiutiamo a adattarsi ai repentini cambiamenti del web, e della comunicazione in generale, che non sempre possono sostenere da sole. Le aiutiamo a trasmettere la loro identità, i loro valori e il loro messaggio in un mondo sempre più visuale e digitale, veloce e immediato, poliedrico ed esigente. In un’epoca in cui l’attenzione è un bene prezioso, il nostro lavoro garantisce alle aziende di costruire e gestire relazioni durature e sostenibili.  

Gloria. Immagini e parole sono ovviamente il modo in cui le aziende si connettono con i loro clienti e con il mondo che li circonda: in un periodo storico così frenetico e individualista, distinguersi dalla massa di competitors è indubbiamente un obbligo per ogni azienda. Pensare di raggiungere questo tipo di obiettivo senza avvalersi di professionisti nel campo della comunicazione è un grottesco, inconsapevole e irresponsabile modo di condannare il proprio business alla monotonia perpetua e all’anonimato, concetti opposti a quello che i loro deboli messaggi continuerebbero comunque, ingenuamente, a proclamare.

 

 

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